David Nebreda utilizza autoritratti realizzati tra il 1989 e il 1999. Il periodo ritrae il crollo psichico e fisico dovuto alla schizofrenia e ad una serie di deturpazioni (escoriazioni, tagli e bruciature) legate a forme di autolesionismo. La pratica artistica, e la fotografia nello specifico, diventa cura psicologica ed unica forma di esistenza soprattutto a causa delle devastazioni della amlattia mentale. L'arte fotografica diventa forma di riappropriazione del corpo e dunque pratica terapeutica. Il dolore diventa forma di riavvicinamento al corpo, anche se brutale, e pertanto di riconquista della realtà.
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2 commenti:
l'inconscio non esiste
è inciso sui corpi
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