venerdì 7 novembre 2008

Sociologia della Body Art III: Orlan

L’intervento sul corpo assume carattere estremo nel caso della body-artist francese Orlan, in scena dal 1970. Obiettivo principale di Orlan è quello dell’intervento massivo nella ricostruzione plastica del suo viso, utilizzando la chirurgia plastica al fine di decostruire i miti della bellezza occidentale e mostrare la natura illusoria del corpo contemporaneo. La pelle dell’artista si innalza a significante della propria identità in continua risignificazione: le performances si risolvono in azioni drammatiche e teatrali all’interno della sala operatoria, il suo studio.
Il lavoro di Orlan si compone di registrazione video, fotografia e reliquari nonché istallazioni come quella al Centre Pompidou nel 1994, in cui l’artista propone ritratti di se stessa generati al computer attraverso la tecnica di morphing. Alla sua immagine sono accorpate e mescolate caratteristiche somatiche delle icone della bellezza femminile occidentale: dal mento della Venere di Botticelli, agli occhi della Psiche di Germe, alla fronte della Mona Lisa di Leonardo, alle labbra dell’ Europa di Boucher. La pelle, l’identità dei corpi, diventa superficie osmotica dell’essere, esistenza come interfaccia, relazione tra l’interiorità e l’apparenza.



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