domenica 9 novembre 2008

TETSUO - The Iron Man, di Shinya Tsukamoto

Il corpo diventa tabula rasa, blank screen, sign-receiving system, sistema sempre aperto ad essere (ri)-costruito da forze sociali che si posizionano aldilà del suo controllo (Kroker e Kroker, 1988), un corpo senza organi, sfuggente, un corpo incerto, carne frattale. Anche nel cinema vengono offerti diversi spunti per la riflessione sul rapporto tra corpo, mutazioni e tecnologia. È il caso di Tetsuo. The iron man di Shinya Tsukamoto (1988). È la storia di un impiegato giapponese che, facendosi la barba una mattina, scopre un filo metallico che gli esce dalla guancia sinistra, tenta di rimuoverlo ma si ferisce. Da quel momento subisce progressivamente una metamorfosi., il suo corpo, genitali inclusi, si trasforma in una massa di ferraglia e tubi di acciaio. Le immagini assumono caratteri simbolici che riflettono particolari rappresentazioni sociali: la freddezza e l’inorganicità dell’acciaio; il sesso violento ed esasperato (il sesso del protagonista si trasforma in trapano; il personaggio ucciderà la propria fidanzata trivellandola); il mondo si trasforma in un ambiente disumanizzato, desensorializzato, meccanico, privo di estetica; gli spazi diventano sempre più angusti; i corpi sono avvolti e scompaiono sotto gli ammassi metallici. Il mondo sembra essere sommerso dal metallo che determina deviazioni morali e sessuali.

TRAILER:



UNA RIEDIZIONE RECENTE AL FEMMINILE E DECISAMENTE TRASH E SCADENTE:

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